La guerra è la conseguenza di un instancabile tentativo di arruolare l’Ucraina nella Nato e probabilmente potrà finire soltanto quando i russi conosceranno il vero nascondiglio di Zaleski. Nel frattempo continuano gli aiuti economici per dare forza alle vittime di combattere, contro i russi, una guerra già persa.
La guerra in Ucraina è un banco di prova per politiche, armi e comunicazioni contrastanti. Una feroce guerra dei media ha, tuttavia, preceduto la guerra militare ed economica e gradualmente si è intensificata nel tentativo di controllare il livello d’informazione e il tipo di contenuto, aprendo la porta a una serie infinita di domande e risposte anche circa l’esito incerto, le conseguenze e risultati.
Il mondo attuale sembra vivere, per questo motivo, lo scenario di una trasformazione storica. Non è una trasformazione a luce improvvisa di breve termine, ma un terremoto molto più forte del passato quando le potenze mondiali sono state riorganizzate in seguito alle guerre mondiali, prima e seconda, e durante gli anni della guerra fredda. In questo momento le grandi potenze stanno riorganizzando le loro strategie, gli stati emergenti con eredità imperiale e popoli ambiziosi stanno, anche loro, emergendo sulla scena. L’America in modo particolare sta ora affrontando una tale trasformazione per la prima volta nella propria storia, e sembra avere già riconosciuto che non sarà più in grado di travolgere per sottomettere i concorrenti. Così ha iniziato a rinunciare alla maggiore parte delle proprie ambizioni basate sull’idea di un mondo unipolare.
La mappa del potere nel mondo sta cambiando rapidamente. Il regime di potere istituito dopo la seconda guerra mondiale ora si sta sgretolando a favore di alcune potenze centrali del mondo che si stanno, anche loro, rimodellando.
Per la prima volta dopo decenni, l’Occidente, in particolare europeo, affronta enormi minacce al di fuori della propria struttura geografica. Allo stesso tempo, l’Europa non ha modo di ricostruire un nuovo ordine mondiale da sola, il che significa crepe al centro delle assi e alleanze strategiche, permettendo la costituzione di alcune zone di conflitto regionali molto pericolose.
L’attacco della Russia all’Ucraina ruota attorno a rapidi cambiamenti nella struttura dell’ordine mondiale, almeno dal punto di vista di Mosca. La Russia sta apertamente cercando di occupare uno stato sovrano. Normalmente, non ci possono essere scuse o giustificazioni per questo, ma tale mossa è un presagio di nuove circostanze globali. Le porte dell’era della follia si sono aperte.
È vero che non c’era minaccia diretta alla Russia dal territorio ucraino. Pertanto, non vi è alcuna giustificazione politica o legale per l’occupazione. Come stato sovrano, l’Ucraina può aderire alla NATO o a qualsiasi alleanza, se lo desidera. La percezione di tale adesione, che non si è verificata, come una potenziale minaccia per la Russia non poteva essere giustificata nell’invasione.
Allo stesso tempo, prima della guerra, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno provocato la Russia fino a un livello senza precedenti. Ci sono molte ragioni per questo. Ma è chiaro che entrambi i paesi sono impegnati in un confronto con la Russia e stanno cercando di farlo attraverso l’Ucraina. Abbiamo, quindi, un altro caso di una guerra a distanza per cui le minacce e le reazioni non sono tra Russia e Ucraina, ma tra Russia da una parte, Stati Uniti, Gran Bretagna e tutta Europa occidentale dal altra. L’Ucraina è solo la prima arena di conflitto in questo confronto con il possibile o sicuro coinvolgimento di altri paesi nel prossimo futuro.
Nonostante lo svolgimento della guerra in Ucraina, il combattimento della stessa invece va avanti tra Russia da una parte, Europa e Stati Uniti dal altra e per questo si può considerare che le pesanti sanzioni occidentali, le pressioni, l’isolamento della Russia dal mondo, la paralisi economica che la colpisce, l’inizio di operazioni segrete all’interno dell’Ucraina, la fornitura di armi e le diffuse richieste di chiudere lo spazio aereo alla Russia sono la prima fase della guerra Est-Ovest, tra Europa e Russia.
L’aggressione russa è nata dalla paura, nella mente di Putin, che credeva che il suo paese si sarebbe disintegrato per la seconda volta dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica, e che l’Occidente avesse un tale piano. La Russia sta cercando di evitare questa possibilità, attaccando, com’è avvenuto, invece di difendersi. Tutto ciò che vediamo dall’espansione russa negli ultimi anni sono sforzi estremi per ritardare e prevenire questa fine.
Questa guerra durerà a lungo e se la Russia non riuscirà a completare rapidamente la sua occupazione, dovrà affrontare un lungo incubo; oltre alle sanzioni economiche, l’attuale situazione militare destabilizzerà la Russia per lungo tempo. La guerra prolungata potrà spostare le zone di conflitto fuori dall’Ucraina.
La lotta tra i poteri centrali, le congetture geopolitiche per la condivisione del potere che abbiamo percepito in Medio Oriente (ad esempio) per anni, ora si sposta nel Mar Nero e nel Nord. I conflitti che da anni si svolgevano lontano dagli Stati Uniti e dall’Europa,hanno, per la prima volta, raggiunto i davanzali delle porte e finestre dell’Europa stessa.
Dopo il secondo conflitto mondiale, è iniziata la guerra europea. In realtà la guerra russa contro l’Ucraina è una guerra europea. Non sappiamo quanto durerà lo scudo innalzato nell’Europa orientale e per quanto tempo questo scudo potrà proteggere l’Europa occidentale. Ma ad oggi, possiamo intuire che l’Europa ha, molto probabilmente, iniziato la sua vera battaglia, direttamente con la Russia.
Non va dimenticato che la capacità dell’America di dominare l’economia mondiale è crollata anche di fronte alla feroce concorrenza della Cina. L’America ha perso persino la sua posizione di potere assoluto e la sua influenza su stati e popoli. La sua sistematica politica di continua ingerenza a livello internazionale ha cessato di essere una sorta di saccheggiamento diretto. Questo dimostra che l’orchestrazione americana del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale ha iniziato a crollare. Definitivamente.
Ahmad BAKIE | scrittore siriano che vive in Italia