di Samir Zakaria | Si tratta di un nuovo movimento terroristico che opera da poche settimane nella parte settentrionale dell’Iraq, più precisamente nell’area che si trova a sud della città di Kirkuk, composta da varie etnie, tra cui turkmeni, curdi, assiri, arabi. Alcune stime parlano di duemila combattenti circa, in forte crescita, che vivono nelle montagne e si spostano con elicotteri.
Fonti locali attribuiscono la loro recente nascita allo scontro politico, ancora in atto, tra il governo centrale iracheno e il potere politico nella città curda di Irbil, scontro nato all’indomani del referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno del settembre 2017, finito con un nulla di fatto.
Il simbolo del gruppo raffigura una bandiera bianca, quindi l’esatto opposto del colore scelto dall’ISIS, con al centro l’immagine disegnata della testa di un leone, senza alcun riferimento scritto, sia politico che religioso.
Non è facile capire chi sono esattamente;
1- In una recente intervista ad Al Sumeriya News, il membro del parlamento iracheno Haidar al Fawadi ha chiesto ai curdi di porre fine alla presenza di gruppi terroristici “con le bandiere bianche” presenti nelle zone controllate dai Peshmerga, le forze armate curde, facendo chiaro riferimento all’appartenenza etnica curda del gruppo.
2- Alcuni siti locali, invece, li indicano come bande armate gestite da curdi separatisti e composte sopratutto da ex-miliziani di varie fazioni di lingua araba provenienti da diversi paesi. Danno anche un nome al loro capo; l’ex combattente dello stato islamico Ahmad Hukùma.
3– Altri indizi, invece, arrivano dal capo della sicurezza del governatorato di Diyala, Sadeq al Huseini, che li descrive come “neonata forza militare dell’ex partito Baath“, sciolto in seguito all’intervento armato sotto comando Usa per rovesciare nel 2003 il regime iracheno di Saddam Hussein, anche se a livello operativo non viene indicata alcuna presenza del movimento nell’area di Diyala, che si trova a ridosso della capitale Baghdad.
– Infine, il portavoce del movimento turkmano di Kirkuk Ali Al Huseinili indica, invece, come un esercito di sunniti, ex combattenti di Al Qaeda e altri movimenti radicali, ex-appartenenti al partito Baath ed ex-combattenti dello stato islamico, che operano in una zona borderline fra le forze curde e quelle irachene.
Intanto, le telecamere dell’emittente irachena Al Ahd sono riuscite a filmarli da lontano un paio di mesi fa, trasmettendo le immagini con una didascalia che non lascia posto all’ambiguità ; “un nuovo gruppo terroristico che segue le orme dell’ISIS“. Il loro modus operandi – raccontano alcuni testimoni – inizia spesso con la chiusura di una strada per compiere una rapina o vendetta, oppure per eliminare le forze dell’ordine presenti in quell’area, usando le stesse tattiche macabre che usavano i miliziani dello stato islamico contro i corpi delle vittime, a partire dalla mutilazione.
Il gruppo terroristico è in possesso di armi leggere e non solo. Infatti lo stesso giornalista che li ha filmati sostiene che i terroristi si spostano con tranquillità usando anche tre elicotteri “non identificabili”. Un chiaro indizio di complicità con alcune autorità locali e forse anche straniere, con l’obiettivo di tenere sotto scacco quella parte del territorio iracheno.
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